Domenica a New York

Domenica 21 aprile 2024

Nel programma di oggi abbiamo la partecipazione ad una messa Gospel nel quartiere di Harlem. Ci siamo alzati per tempo per essere alla chiesa prima delle ore 10:30. Prenderemo la Metro da Times Square 42 st verso il Nord di Manhattan, fino alla 125 st raggiungendo Harlem, un quartiere abitato da una grande comunità di afroamericani. Fino agli anni novanta non era molto sicuro frequentarlo per la decadenza, la povertà e i dissidi razzisti che creavano tensioni e criminalità. Appena usciti dalla stazione subito notiamo la differenza dell’ambiente: la periferia di una città, vivace, non molto pulita ma tranquilla.

Arrivati alla Chiesa Antioch Baptist Church, mancava mezz’ora all’inizio della funzione cattolica evangelica battista, quindi abbiamo proseguito per pochi minuti sulla strada per raggiungere il famoso teatro di spettacoli afroamericani Apollo, che ha lanciato tanti artisti. A ricordo di queste “stelle nere” possiamo leggere i loro nomi su piastrelle poste nel marciapiede all’ingresso. (le vedete nel filmato)

Alle 10:30 siamo entrati: non era assolutamente come una nostra chiesa, era una grande sala con poltrone in velluto viola imbottite, un palco con fondale dipinto, schermi, amplificatori, strumenti: un piccolo teatro! (foto in alto) 

Per entrare non si paga, ma raccolgono le offerte, che devono essere un po’ generose. Noi ci siamo organizzati con il nostro esperto accompagnatore. La messa è stata molto coinvolgente a partire dalle prime note e dalla richiesta di accompagnare il loro bellissimo canto con le mani e il corpo. Purtroppo non comprendevo il significato delle parole, ma si capiva che dovevano essere di sprone alla vita e alla fratellanza fra i popoli. Leggo che il termine gospel in inglese significa Vangelo, buona novella, “parola di Dio”: i testi infatti, si ispirano alla Bibbia (soprattutto al libro dei Salmi). C’è stata una lunga evoluzione, dalla sua nascita come canto di protesta e consolazione degli schiavi, fino all’uso di oggi.

I nostri cantanti alla messa Gospel erano accompagnati da altrettanti bravi strumentisti, tastiera e percussioni. C’è stato anche il momento del Sermone, che non avremmo seguito per intero, ma il celebrante, una signora molto decisa e affabile, sapeva creare feeling, facendo intervenire anche i fedeli presenti. Che dicessero non so, ma erano convinti!

Riporto questo pensiero sulla Messa Gospel che ho trovato casualmente e che mi pare molto chiaro:

“… Noi europei non siamo abituati a questo genere di celebrazioni dove la musica è tutto perché è essa stessa parola, dove la voce umana presta la voce alla parola divina, dove il corpo è danza. La liturgia è una festa, sempre, anche quando si deve cantare Oh Happy Days che noi ci ostiniamo a voler ascoltare a Natale mentre in realtà sarebbe un canto penitenziale, quaresimale. In queste funzioni si viene invitati a uscire dalla comfort zone delle nostre posture imbalsamate e un po’ troppo ingessate. C’è un entusiasmo contagioso nel gospel che fa diventare tutti protagonisti della celebrazione. …” (dal diario di un giovane prete. (qui)

Ora vi lascio al breve video della nostra esperienza ad Harlem, che ho montato con alcune immagini e un pezzo di musica, raccolti un po’ casualmente e accidentalmete, perchè non era permesso filmare.

Ok, lo spirito è nutrito, torniamo in zona Midtown, al Ristorante Junior nutriamo il corpo. 

Nel pomeriggio facciamo un giro nella Quinta Strada con Rudi che ci informa e svela segreti e pillole della City.

Fra parentesi, ero un po’ indecisa se seguire Rudi perchè stava tornando sui miei passi di ieri sera, ma ripensando che, che era giorno e non notte, che la Cattedrale sarebbe stata aperta, che avremmo infine raggiunto la stazione Grand Central Terminal, non senza prima aver fatto pipì nei bagni della grande Tower di  Trump, beh, ci può stare no! 😀

Saltiamo la cena perchè il pasto di oggi è stato tosto… prenderemo un caffe e croissant al Patis Bakery nei pressi di Times Square dopo una freddina e piacevole passeggiata al fiume Hudson a salutare il gigante “Intrepid” ormeggiato come museo. Non riusciremo a visitarlo.

Anche la statua della Libertà è infreddolita!

 A domani!

(prossimamente QUI)

sempre con basse temperature ma cielo azzurro, 

sempre vicini vicini al fiume, a piedi e in battello…

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Scritto, documentato e pubblicato da

Maria Valenti/Alicemate

5 commenti (+aggiungi il tuo?)

  1. Nelda Riva
    Apr 30, 2024 @ 15:28:08

    e intanto anch’io continuo l’interessante viaggio, ma non prendo freddo! Vi vedo imbacuccati!!

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  2. Silvana
    Mag 01, 2024 @ 21:02:10

    Interessante la messa gospel e le tue descrizioni rendono chiaro ogni dettaglio…

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  3. norberiva
    Mag 02, 2024 @ 00:31:42

    La “partecipazione” alla messa Gospel, la passeggiata lungo la strada principale di Harlem, il teatro Apollo con il nome delle “stelle nere” impresse sulle mattonelle del marciapiede e alcuni dati forniti dalla nostra guida sulla comunità degli afroamericani è stato un momento speciale del nostro soggiorno a New York. Qui abbiamo potuto sfiorare il dramma di moltissime persone, di molte etnie africane ed europee, che sono arrivate o trasportate in America. Credo che gli africani, i neri, siano quelli che hanno pagato di più e ancora oggi leggiamo di fatti discriminatori nei loro confronti. Anche questo fa dell’America, patria della democrazia, qualcosa di straordinario, di enormemente complesso che comunque infonde grande ammirazione. Come in tutte le grandi città a pochi passi dal lusso, dal benessere, si trova la povertà e miseria. Qui a New York mi sembra tutto più esasperato più squilibrato…..saranno quei giganti di cristallo (che hanno mostrato la loro fragilità) a infondere questo sensi di incertezza?

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  4. alicemate
    Mag 06, 2024 @ 14:59:00

    Silvi, sono contenta che tu abbia apprezzato questo momento.

    Come spiega bene Norbe, eravamo incuriositi per questa offerta e ne siamo stati molto colpiti.
    È importante conoscere le altre realtà, rende più vicine le differenti culture e si migliora la propria 😉

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